Edoardo Scarpanti
Titoli dell'autore
Per un’analisi linguistica del De situ Terrae Sanctae di Teodosio (VI sec. d.C.). L’uso delle preposizioni
digital

Anno:
2005
Il De situ Terrae Sanctae (ca. 530 d.C.) è una breve guida per il pellegrinaggio, che dal punto di
vista linguistico rappresenta un esempio molto interessante di latino volgare. Se ne inizia a studiare
qui, in particolare, l’uso delle preposizioni, che rivela spesso quelle peculiarità che ci si attende di
ritrovare nella lingua dei testi tipologicamente affini, fra cui i più noti Itinerarium Egeriae e Itin.
Antonini Placentini. Proprio per il suo carattere di itinerarium, il De situ è particolarmente ricco di
espressioni formulari indicanti le tappe del percorso che viene presentato e commentato; la frequenza
di preposizioni indicanti un movimento è, di conseguenza, particolarmente elevata. Si rilevano poi
particolarità sintattiche tipiche del latino volgare, quali: la preferenza per i costrutti analitici, alcuni
slittamenti nelle scelte dei casi, il declino di a nei confronti di de e diverse altre peculiarità.
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