Benedetto Buonmattei e la questione della lingua nel primo Seicento
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Nella Firenze tra la fine del Cinque e l’inizio del Seicento, Giovan Battista Strozzi, Benedetto Fioretti
e Benedetto Buonmattei esprimono idee linguistiche dissonanti dalle tesi di Salviati e della Accademia
della Crusca. In particolare Buonmattei, nell’elaborazione della grammatica Della lingua toscana e
nel carteggio con Paganino Gaudenzi, mostra l’aspirazione a realizzare una codificazione universalmente
accettata e l’apertura all’uso di dialettismi toscanizzati, prestiti e neologismi. La sua riflessione
avrà un certo influsso sulla terza edizione del Vocabolario degli Accademici della Crusca.
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