Il Cardinale Cristoforo Madruzzo e la stampa a Trento, 1549-1563
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Dato che la stampa si era dimostrata uno strumento idoneo alla propagazione di idee religiose, si
ritenne importante che nella città sede del concilio generale, convocato per sanare i dissidi sorti nella
Chiesa dopo la riforma, si esercitasse la tipografia. Trento purtroppo ne era in quel momento sprovvista.
Il principe vescovo Cristoforo Madruzzo (1512-1578) intraprese dei passi per richiamare in città uno
stampatore, Nicolò Bevilacqua da Termenago attivo a Venezia: ma il tentativo in prossimità del secondo
periodo conciliare fallì. Fallì anche, alla vigilia della terza fase del Concilio, un secondo tentativo con
Francesco Moscheni da Bergamo che teneva bottega a Milano. L’esistenza della tipografia ebraica di
Jacob Marcaria a Riva del Garda fornì un utile supporto durante le ultime sessioni conciliari.
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